Io sono uno per me, e centomila per tutti gli altri»
Così scriveva Luigi Pirandello all’inizio del secolo scorso, anticipando una delle questioni più attuali dell’esperienza giovanile contemporanea: la molteplicità delle identità, lo scarto tra come ci si percepisce e come si viene rappresentati, la fatica di riconoscersi in un’immagine univoca.
Nel corso di questa ricerca, condotta attraverso l’ascolto diretto di ragazze e ragazzi impegnati nella transizione scuola-lavoro, è emersa una condizione profonda di frammentazione, precarietà, ma anche di ricerca e desiderio. I giovani oggi si muovono dentro spazi sociali, istituzionali e comunicativi che moltiplicano le aspettative, sollecitano performance, attribuiscono ruoli prima ancora che soggettività. Sono visti, valutati, categorizzati – spesso senza essere realmente ascoltati. Lontani dalle narrazioni rassicuranti e dai modelli lineari, i percorsi di vita giovanili appaiono segnati da intermittenze, da incroci inattesi, da possibilità solo parzialmente esplorate. La scuola, il lavoro, i servizi e le politiche non sempre riescono a intercettare questa complessità. Eppure, in mezzo alle difficoltà, emergono risorse, visioni, sperimentazioni di sé, che meritano attenzione e cura.
La ricerca “Uno, Nessuno, Centomila Giovani” nasce dall’urgenza di comprendere meglio ciò che accade in quello spazio di passaggio cruciale che è la transizione scuola-lavoro, per contribuire a costruire strumenti e linguaggi capaci di rappresentare senza semplificare, di leggere senza giudicare, di proporre senza sovradeterminare. Perché dietro ogni traiettoria, c’è sempre una storia in cerca di senso. E il senso, oggi più che mai, non si assegna dall’alto: si costruisce insieme, nelle relazioni, nelle scelte, negli sguardi che riconoscono.
Raccogliere queste voci significa, in fondo, provare a restituire unità a ciò che appare disperso. Non per chiudere le identità in definizioni rigide, ma per dare dignità e parola a chi attraversa il presente cercando, in mezzo a molte immagini e maschere, la possibilità di essere sé.
